La partita di ieri ha lasciato un segno amaro nella mente di Davide Calabria, capitano dell’AC Milan, che non ha nascosto la sua frustrazione per la sconfitta. Il match, che sulla carta sembrava alla portata della squadra rossonera, si è trasformato in una delusione amara. Calabria, visibilmente contrariato a fine partita, ha parlato apertamente delle problematiche che hanno condotto alla disfatta.
La prima grande causa del tracollo è stata una difesa che ha mostrato segni di disorganizzazione. Nonostante l’esperienza di giocatori come Simon Kjær e Fikayo Tomori, c’è stata una mancanza di comunicazione tra i reparti, che ha permesso agli avversari di trovare spazio e di sfruttare ogni errore. Calabria stesso è stato coinvolto in un paio di situazioni difensive delicate, ma è evidente che il problema è stato collettivo.
Un altro fattore critico è stato il centrocampo, incapace di gestire il possesso e di fornire supporto costante alla fase offensiva. L’assenza di Ismaël Bennacer, ancora fuori per infortunio, si è fatta sentire pesantemente. Rade Krunić e Ruben Loftus-Cheek non sono riusciti a imporre il loro ritmo, lasciando troppo spazio agli avversari per impostare il gioco.
Sul fronte offensivo, Rafael Leão e Olivier Giroud hanno faticato a trovare spazi utili, chiusi da una difesa avversaria solida e ben organizzata. Nonostante le buone intenzioni di Calabria nel cercare di spingere la squadra a reagire, l’assenza di un piano tattico chiaro e l’eccessiva pressione sugli attaccanti hanno reso difficile la rimonta.
In sintesi, la sconfitta è il risultato di un mix di fattori: disorganizzazione difensiva, debolezza a centrocampo e mancanza di incisività in attacco. Calabria non ha usato mezzi termini, chiedendo una reazione immediata dalla squadra per ritrovare la compattezza e l’identità che hanno sempre caratterizzato il Milan.
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