All’inizio di questa settimana, il proprietario della Lazio Claudio Lotito ha incontrato il sindaco di Roma per discutere il suo progetto di far rivivere lo Stadio Flamino e utilizzarlo ancora una volta come campo di casa del suo club.
Lotito, che attualmente condivide lo Stadio Olimpico con l’AS Roma, crede da tempo che la sua squadra debba lasciare l’arena da 70.000 posti in favore di uno stadio che sia solo loro e che possa essere adattato alle loro specifiche esigenze.
Con appena 30.333 abbonati e, secondo la maggior parte delle fonti, una media di 44.853 presenze nell’ultima stagione, è facile capire perché abbia senso lasciare il cavernoso Olimpico.
Mentre la stessa fonte mostra che la scorsa stagione la Roma aveva una media di 62.970 tifosi, la Lazio ha disputato sette partite con meno di 40.000 spettatori e la loro cifra media è enormemente aumentata dalle 63.000 presenze al Derby della Roma.
Togliendo questo, la cifra media della Lazio per le restanti 18 partite casalinghe sarebbe stata molto più bassa, attestandosi a poco più di 43.500, il che significa che ci sono abitualmente più di 26.000 posti vuoti.
Cosa rende lo Stadio Flamino così speciale?
Segui Via Flamina – un’antica strada romana – a nord-ovest per poco più di un miglio e mezzo dal centro di Roma e troverai lo Stadio Flamino. Il suo design sorprendente è immediatamente riconoscibile come opera di Pier Luigi Nervi, l’architetto dietro lo Stadio Artemio Franchi della Fiorentina, il quartier generale dell’UNESCO a Parigi e la stazione degli autobus George Washington Bridge a New York City.
Inaugurato per la prima volta nel 1959, Michael Jackson, gli U2, David Bowie, Bruce Springsteen e i Rolling Stones hanno tutti suonato lì concerti esauriti, mentre Roma e Lazio lo hanno ospitato per la stagione 1989/90.
Dal 2000 al 2011, la nazionale italiana di rugby ha giocato al Flamino, lasciandolo solo quando è diventata troppo grande e ha deciso invece di giocare le partite casalinghe nello Stadio Olimpico, molto più grande.
Da allora, il Flamino è caduto in un pietoso stato di rovina, lasciato invaso dalla vegetazione, vandalizzato e trascurato, tutto ciò può essere visto in dettaglio nel video qui sotto.
La Lazio e Claudio Lotito, però, hanno più volte lasciato intendere che il club volesse trasferirsi lì, ritenendo che un campo più piccolo a loro dedicato sarebbe vantaggioso su molti fronti, dal marketing commerciale al clima più intenso nei giorni delle partite.
I tifosi del club sono chiaramente d’accordo con l’idea, si riuniranno lì nel 2021 e hanno rilasciato una dichiarazione in cui chiariscono esplicitamente le loro intenzioni.
“Lo Stadio Flaminio vive da 10 anni in totale abbandono – si legge -. Crediamo invece che i vincoli possano essere superati con progetti che preservino la storica struttura progettata da Nervi ma allo stesso tempo rispettino le norme FIGC e UEFAiShares MSCI”. Regolamento EAFE ETF 0,0% per ospitare competizioni nazionali e internazionali.
“Noi vogliamo lo Stadio Flaminio per la sua storia, deve tornare ad essere lo stadio della SS Lazio senza se e senza ma. Il Sindaco deve far sì che questa importante opera riporti lo stadio agli splendori e alle funzioni per le quali è stato costruito”.
La Lazio presenta una proposta concreta per riqualificare lo Stadio Flamino
Il Lazio ha compiuto passi positivi verso questa realizzazione questa settimana, nell’incontro di Lotito con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’assessore ai Grandi Eventi, Sport e Turismo Alessandro Onorato e l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia.
In quell’incontro la proprietà della Lazio, i principali progettisti del progetto di ristrutturazione e i tecnici che avrebbero realizzato i lavori, presentarono il piano del club per portare il Flamino agli standard richiesti.
Hanno presentato una proposta per trasformare la struttura in una struttura da 50.000 posti, con tutte le caratteristiche di un’arena moderna tra cui un museo, negozi e altre strutture in modo che possa essere costantemente utilizzata.
I piani includono anche la costruzione di un tetto sopra lo stadio – attualmente è coperta solo una tribuna – oltre a miglioramenti alle strade circostanti e parcheggi sufficienti per una maggiore capacità.
“È andata abbastanza bene, ci siamo dati la scadenza di ottobre per perfezionare alcuni aspetti tecnici”, ha detto Lotito ai giornalisti uscendo dalla riunione. “Stiamo parlando di un investimento totale minimo di 250 milioni di euro (270,44 milioni di dollari).
“Abbiamo presentato un progetto che secondo noi ha lo spirito giusto per essere apprezzato. Il Flaminio era la casa della Lazio e quindi vogliamo riportare la Lazio lì, ma vogliamo anche un progetto aperto alla città e che tenga conto dell’ambiente circostante”.
Ora bisogna aspettare una decisione da parte della città, ma la speranza è che i lavori possano iniziare in fretta e la Lazio possa tornare al più presto allo iconico Stadio Flamino.
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